Gianluigi Buffon oggi festeggia 20 anni dall’esordio in Serie A: il debutto in prima squadra avvenne con la maglia del Parma contro il Milan. A distanza di due decadi, l’estremo difensore sta preparando con la Juve un’altra sfida ai rossoneri, una sorta di segno del destino. Da lì in poi, il numero uno ha conquistato tante vittorie, tanti trofei, ma anche qualche amarezza. Il ricordo più bello, però, rimane proprio il giorno in cui fu chiamato in causa per difendere i pali del Parma a soli 17 anni:
“Ricordo tutto – dichiara a ‘Premium Sport’ – : Scala bussò alla mia porta e mi chiese se me la sentivo. Risposi: Certo, se no cosa sono qui a fare?”.
Nel corso dell’intervista, Buffon puntualizza come tra i tanti momenti indimenticabili della sua carriera, quel giorno rimane nella sua memoria indelebile, il più carico di significati:
“La partita con un significato maggiore per me è propria quella di vent’anni fa all’esordio – continua -, perché è stata la mia presentazione nel mondo dei grandi. Il ricordo del debutto è incancellabile, la trepidazione nel sentire la fiducia in una partita così importante come contro il Milan. L’emozione e la gioia non mi abbandoneranno mai. A Parma ero il più piccolo, ero considerato da il figlioccio di tutti seppur pazzo. Mi vedevano come uno squilibrato. Avevo bisogno del tutor, tra Crippa, Minotti e Sensini molti mi fecero sentire il loro appoggio”.
Rientrato acciaccato dagli impegni con la nazionale, Buffon è in dubbio per Juve-Milan di sabato sera: “Ma ci sono alte probabilità di esserci”, sottolinea il capitano bianconero.
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